"Ho avuto il piacere, in alcune recenti presentazioni, di ascoltare Alice leggere ad alta voce diversi brani dei miei romanzi. La gente ascolta in silenzio, con attenzione. La sua voce sembra fatta apposta per parlare agli altri, l’intonazione ha sempre una leggera tensione che ti tiene sospeso fino al termine della lettura.
Alice riesce a farti vivere la scena, l’atmosfera e il momento, il suo tono si sottomette alla drammaticità della scena o alla sua ironia o al suo humour, senza enfasi.
Ogni volta che l’ascolto penso emozionato alla stessa cosa: ma l’ho proprio scritto io questo brano?" (Enrico Pandiani)
"Alice è stata la voce che non avrei saputo essere. Nessuno di noi - autori, tecnici, critici e editori - sarebbe potuto essere una così speciale voce narrante. Perché ognuno aveva il suo ruolo e di quello sapeva parlare. Alla presentazione del mio libro "Sense Out" ho vissuto emozioni forti. Che peraltro, attendevo. Ma, fatto il mio intervento, scesa la tensione, ho ascoltato Alice leggere le poesie di mjriam e nonostante le sapessi quasi a memoria, è stato come sentirle per la prima volta.
Una voce che diventa chiave e schiude contenuti. Una voce che ha un calore e un colore. Se ascolti bene, ha anche un gusto. E nei suoi vuoti, nelle pause, in quei piccoli estremi silenzi c'era tutto quello che non avevo mai letto e che mai avrei saputo leggere." (Max Tomasinelli)
Sto lavorando con Alice da qualche anno. È approdata al nostro gruppo di Radiospazio creativo un po’ per caso, come spesso succede: si trattava di sostituire al volo (in un paio d’ore o poco meno) una collega. Alice si è tuffata con coraggio e tutto è andato bene.
Il nostro vero lavoro è incominciato in quel momento. Da allora ne misuro, spettacolo dopo spettacolo, la crescita – che nel suo caso significa uscire dai ruoli che le sarebbero più congeniali (confessiamolo: quelli seducenti le si addicono, grazie ai suoi toni bassi e, naturalmente al suo aspetto).
Per sua e mia fortuna, Alice ama provare. Può sembrare strano, ma non tutti i suoi colleghi la pensano come lei. Ama provare, che significa abbandonare le certezze acquisite e mettersi in gioco. Il mio augurio (ma è anche una convinzione) è che continui a camminare, senza sedersi, e di farne molta, di strada. (Alberto Gozzi)